Ultima modifica: 25 Gennaio 2022

Giornata delle Memoria

GIORNATA DELLA MEMORIA A.S. 2021-2022

«Il mio impegno è tramandare la memoria, che in un mondo pieno di ingiustizie è un vaccino contro l’indifferenza.

   L. Segre

Gentili colleghi e genitori, 

il 27 gennaio si celebrerà il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale, istituita con L. 20/7/2000 n. 211, che ricorda le vittime dell’Olocausto, sei milioni delle quali appartenenti al popolo ebraico.  

La comunità scolastica ogni anno si impegna a mantenere viva negli studenti la memoria della Shoah con iniziative individuali, di classe o di gruppi di classi, finalizzate alla formazione di una Memoria che diventa  strumento contro ogni forma di razzismo e intolleranza.

Primo Levi, testimone della Shoah, in una poesia scrive “meditate che questo è stato”, un verso che riflette l’importanza della memoria, perché ciò che è stato, frutto del lato oscuro dell’uomo,  non si ripeta e perchè, nell’ indifferenza, non ci si rassegni all’orrore dei lager e dell’Olocausto.

Il nostro Istituto riconosce il valore del Giorno della Memoria come momento importante per sensibilizzare gli studenti sul tema della Shoah e aderisce a iniziative proposte da Casa delle memoria, dal Comune di Brescia e dalle Biblioteche di quartiere, con attività didattiche volte all’approfondimento storico e alla riflessione.

In occasione della Giornata della Memoria, l’Assessorato alla Scuola offre agli studenti la proiezione on line rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di primo grado e alle classi quinte della scuola primaria, con la possibilità di scelta fra i titoli proposti.

Si allegano il programma provinciale delle iniziative dedicate al Giorno della Memoria promosse da Casa della memoria, in collaborazione con altri Enti e Istituzioni, alcuni dei lavori realizzati dai ragazzi del nostro Istituto in occasione della Giornata della memoria a.s. 2020/21 e le Linee guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola del MIUR.

“Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità”.

Elisa Springer

PROGRAMMA CASA MEMORIA

Linee guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola

GIORNATA DELLA MEMORIA A.S. 2020/21

ELABORATI SCUOLA SECONDARIA

Classi Seconde A – B Santa Maria Bambina Giornata della memoria 2021

La stella di Andrea e Tati – 5A e 5B Santa Maria Bambina 20/21

 

PROGETTO CINEMATOGRAFICO

Pizza in Auschwitz 

di Moshe Zimerman – Paese: Israele – anno:  – Durata: 52′ – Lingua: v.o. – sottotitoli: italiano – Genere: documentario – Consigli per la visione di bambini e ragazzi: + 12 anni.

Il film segue Danny Chanoch nel viaggio più importante della sua vita, quella che porta i suoi figli, Sagi e Miri, da Israele al suo Olocausto; originario della Lituania, Danny fu deportato ragazzino e dopo aver visto la sua famiglia dividersi a Stuthoff, da Dachau fu trasferito a Auschwitz e qui restò fino alla sua evacuazione quando dopo la marcia della morte fu trasferito a Mauthausen dove arrivò la liberazione. I viaggiatori hanno sei giorni per attraversare quattro Paesi, cinque campi e una baracca a Birkenau: sotto lo sguardo dolce e malinconico del figlio maggiore, Danny descrive le tappe che lo hanno portato ad Auscwitz dibattendo vivacemente con la figlia Miri, lucida e vigile compagna di un viaggio nella memoria di cui si fa erede problematica.

1938 – DIVERSI

regia di Giorgio Treves. Un film con Roberto Herlitzka. Genere documentario – Italia, 2018 – durata 62 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: + 12 anni.

Sanzioni, obblighi, espulsioni, umiliazioni, privazioni, fino all’internamento e alla deportazione. L’Italia non fu seconda a nessuno per la meticolosità e la durezza delle misure imposte agli ebrei. Il 14 Luglio 1938, “Il Giornale d’Italia” pubblicava il Manifesto della Razza, redatto e firmato da sedicenti scienziati italiani che stabiliva inconfutabilmente la suddivisione dell’umanità in razze, l’esistenza di una razza italiana pura e la non ​appartenenza degli ebrei alla razza italica.

Attraverso interventi e testimonianze, letture e documenti, Giorgio Treves ricostruisce il contesto, la genesi, la natura della legislazione antiebraica dalla sua fase di avvio, alla confluenza tra razzismo coloniale e antisemita, fino ai tardivi risarcimenti da parte della Repubblica. I filmati d’epoca scorrono e mostrano come in Italia il Fascismo si sia sempre collocato e strutturato in una strumentale continuità storica della stirpe romano-italica, di cui rappresenta l’approdo evolutivo e di ci la matrice cattolica ha costituito il formidabile collante da cui l’ebreo restava alieno, minaccia per la società italiana che “a ragione” lo rigettava come corpo estraneo, straniero. 

UNA VOLTA NELLA VITA

Regista: Marie-Castille Mention-Schaar Genere: Drammatico Anno: 2014 Paese: Francia Durata: 105 min- Consigli per la visione di bambini e ragazzi: + 12 anni.

Una volta nella vita è un film del 2016 diretto da Marie-Castille Mention-Schaar. La vicenda, basata su eventi reali, si svolge nel 2008 a Créteil, nella banlieue sud-est di Parigi. Il liceo “Léon Blum” rappresenta una sfida per qualsiasi docente. Gli studenti, appartenenti a diverse etnie e confessioni religiose, provengono da situazioni difficili, che si riflettono sulla condotta e sul rendimento scolastico. Molti insegnanti considerano i loro alunni irrecuperabili, ma non la professoressa Anne Gueguen (Ariane Ascaride), l’insegnante di storia e geografia della classe Seconda A, che è riuscita a guadagnarsi il rispetto e l’attenzione dei suoi ragazzi dimostrandogli fiducia.

Contro il parere dei suoi colleghi, la professoressa Gueguen propone ai suoi studenti di partecipare al Concorso Nazionale della Resistenza e della Deportazione, sul tema “Bambini e adolescenti nel sistema dei campi di concentramento nazisti”. Benché inizialmente poco entusiasti, a poco a poco gli studenti s’interessano all’argomento, imparano a lavorare insieme e a rispettarsi nelle reciproche differenze. Tuttavia il vero cambiamento avviene quando visitano il museo della Shoah e incontrano Léon Zyguel, un sopravvissuto ai campi di concentramento. Indipendentemente dell’esito della competizione, i ragazzi comprenderanno l’importanza del progetto collettivo, scoprendosi tutti eredi di un passato da raccontare e di valori universali da difendere.

Il film si basa sulla vicenda reale di Anne Anglès, insegnante di storia, geografia e storia dell’arte, che nel 2009 condusse una classe “difficile” del liceo Léon Blum di Créteil alla vittoria nel Concorso Nazionale per la Resistenza e la Deportazione. Ahmed Dramé, uno dei ragazzi che vissero quell’esperienza, ne ha tratto il romanzo “Nous sommes tous des exceptions”.

“Una volta nella vita” (Les héritiers) è nato dalla collaborazione tra Marie-Castille Mention-Schaar e Ahmed Dramé. Ahmed Dramé e sua sorella Koro Dramé fanno entrambi parte del cast . Le musiche del film sono state scritte da Ludovico Einaudi.

JOJO RABBIT

Regia di Taika Waititi. 

Un film con Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell. Genere Commedia, Drammatico, Guerra. Germania, 2019, durata 108 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: + 11 anni

Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre ‘al fronte’ a boicottare il regime e madre a casa ‘a fare quello che può’ contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un’esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il ‘condizionamento’ del ragazzo svanirà progressivamente con l’amore e un’amicizia più forte dell’odio razziale.

Prendere per il naso Hitler è avere l’ultima parola. (La) parola di Taika Waititi, che firma una favola über-assurda ficcata nella Germania nazista e agita alla fine della Seconda Guerra mondiale.

 

GIORNATA DELLA MEMORIA A.S. 2020-2021

“Fino a quando la mia stella brillerà – Storia di Liliana Segre”

 In occasione della Giornata della Memoria, l’Assessorato alla Scuola offre la possibilità di vedere lo spettacolo “Fino a quando la mia stella brillerà – Storia di Liliana Segre”, scritto da Daniela Palumbo, per la regia di Lorenzo Marangoni, interpretato da Margherita Mannino, in versione digital.

Lo spettacolo, proposto anche lo scorso anno ai nostri studenti, è diventato un video di alta qualità che sarà disponibile per una settimana, tramite link fornito agli insegnanti referenti: racconta l’infanzia felice e spensierata di Liliana stravolta dalla guerra e dalla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz a soli 13 anni e del suo ritorno difficile, con un amore che l’aiuterà a rinascere.

La stessa età dei ragazzi che vedranno lo spettacolo e avranno l’occasione per riflettere su quanto accaduto e per non dimenticare.

 

Lo spettacolo è tratto dal libro “Fino a quando la mia stella brillerà”
di Liliana Segre e Daniela Palumbo
edito da Mondadori Libri S.p.A.

 

In piena luce – online

un progetto ideato, scritto e diretto da Marco Archetti
liberamente ispirato alle opere di Primo Levi
con Marco Archetti e Ludovica Modugno
luci Cesare Agoni
produzione Centro Teatrale Bresciano
si ringrazia per la collaborazione Casa della Memoria di Brescia

 

Il contenuto sarà disponibile online sul sito e sul canale You Tube del CTB a partire dalle ore 15:30 di mercoledì 27 gennaio e rimarrà disponibile fino alle ore 24:00 del 7 febbraio al seguente link

https://www.centroteatralebresciano.it/eventi/in-piena-luce-online?fbclid=IwAR2jOE5udJ84P27QQBgLn58621CzwKLjfz5AXtnQyF_5AvpK4pVxYbhMNL0

Anche quest’anno non vogliamo rinunciare alla riflessione che la ricorrenza della Giornata della Memoria ci incoraggia a perseguire, perché continui a essere, anche attraverso il nostro contributo, un momento importante di approfondimento e memoria collettiva di una delle pagine più tragiche della storia recente.

Con il patrocinio di Casa della Memoria di Brescia, il Centro Teatrale Bresciano propone In piena luce, la fortunata lezione-spettacolo ideata da Marco Archetti, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto debuttare al Teatro Mina Mezzadri di Brescia per la nostra Stagione Gli infiniti mondi.

Per darvi la possibilità di non mancare l’importante appuntamento, visto il prolungarsi della chiusura delle sale teatrali, rendiamo disponibile online il video dello spettacolo realizzato nel 2019.

In questo progetto, Marco Archetti – scrittore, giornalista e già autore di spettacoli di produzione CTB di grande risonanza come La storia per la regia di Fausto Cabra e La parola giusta con Lella Costa e la regia di Gabriele Vacis – sale sul palcoscenico per accompagnare il pubblico alla scoperta di Se questo è un uomo e La tregua, due capolavori letterari di grandezza assoluta, e tra le più alte testimonianze rese sulla Shoah.

Al suo fianco, la straordinaria Ludovica Modugno, magnetica nell’interpretazione di alcune delle pagine più intense di questi capolavori.

Una lezione-spettacolo coinvolgente ed emozionante, pensata e portata in scena per la prima volta nell’anno delle celebrazioni per il centenario della nascita di Primo Levi e ora riproposta in forma virtuale, per continuare a rendere omaggio a una personalità tra le più significative del Novecento e per contribuire a mantenere viva la riflessione su una delle più grandi tragedie della storia europea.

 

La chiave per provare a raccontare Se questo è un uomo e La tregua – due macrotesti contenenti microtesti in cornice, che nascono da piccoli dettagli secondo quella che l’autore chiamava intuizione puntiforme – ce la offre lo stesso Primo Levi ne I sommersi e i salvati, un testo uscito nel 1986, (ultima) opera di riflessione non su “uno degli eventi ma sull’evento” tragico per eccellenza, in cui l’autore si interroga sulla raccontabilità del male.

Noi ci proveremo, a raccontarlo, ma accettando, con Levi, che il Male non sia semplice, ma complesso. E che nella complessità trascini la vita e la morte, il senso dell’una e dell’altra. Racconteremo i due testi, dunque, ciascuno “contro sé stesso”. Se questo è un uomo come poema della vita in tempo di morte (racconto di chi la vita la cerca e vi si aggrappa, a dispetto di ogni orrore) e La tregua come poema della morte in tempo di vita (racconto di chi la morte la fugge e la sente svanire ma non può cancellaria, a dispetto di ogni ritorno a casa).